Saldatrici a elettrodo: che cosa sono?

saldatrici a elettrodo: cosa sono? come si usano?

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Come abbiamo visto recentemente, sono tante le aziende che propongono ottime saldatrici: Weldtronic,Weco, Lincoln e Cebora fanno certamente parte delle migliori marche. Tuttavia, quando si tratta di saldatrici a elettrodo, cosa dovreste sapere? Di che cosa si tratta esattamente? La prima cosa da considerare è che abbiamo a che fare con gli strumenti ideali persino per i meno esperti, ma ci sono tante altre caratteristiche da non sottovalutare.

La saldatrice a elettrodo, ecco alcune informazioni utili

Essenzialmente, stiamo parlando di una delle prime saldatrici che, con il tempo, è stata affiancata dall’uso di altri apparecchi più complessi. In alcune situazioni, è stata direttamente sostituita con la più funzionale saldatrice a filo continuo. Ad ogni modo e nonostante i vari cambiamenti ed evoluzioni tecnologiche, le saldatrici a elettrodo si rivelano lo stesso le più diffuse anche attualmente, in particolare per la loro semplicità di utilizzo, che le rende appunto molto adatte ai meno esperti e non solo ai professionisti.

Questo apparecchio funziona usando degli elettrodi, presenti in varie tipologie, e propone un tipo di saldatura conosciuta anche come MMA (Manual Metal Arc). Consente la produzione di una bassa corrente di voltaggio e assicura ottimi risultati semplicemente avvicinando l’elettrodo al materiale da lavorare. L’elettrodo genera un arco elettrico che, a sua volta, produce il calore utile a fondere le parti da saldare.

Nello specifico, possiamo definire l’elettrodo come un conduttore capace di stabilire il contatto elettrico e di contribuire alla formazione del calore necessario alla saldatura. Questo elemento è rivestito in maniera diversa in quanto è proprio in base al tipo di rivestimento che garantisce una specifica funzione piuttosto che un’altra.

 

I consigli per usare al meglio le saldatrici a elettrodo

Questo tipo di saldatrice, oltre a fare un buon lavoro, permette di saldare in qualunque situazione e contesto, persino all’aperto, e non necessita di alcun gas di protezione. Tuttavia, per ottenere validi risultati è doveroso non solo prendere le consuete precauzioni, ma è opportuno tenere l’elettrodo a un’inclinazione di 35 – 45°, da considerare relativamente al piano di lavoro. Inoltre, bisogna scegliere gli elettrodi giusti.

Come anticipato, ne esistono di diverse tipologie, che propongono rivestimenti differenti e usi specifici. I tre tipi principali sono questi:

  • Elettrodi rutilici – Più comuni, convenienti e facili da usare. Ottimi per l’acciaio comune e inossidabile. Purtroppo, non offrono la stessa qualità di saldatura rispetto ad altri elettrodi, ma comunque non sono da sottovalutare e si rivelano utili per i lavori più semplici.
  • Elettrodi basici – Ideali per i metalli speciali e ad alta resistenza (ad esempio quelli contenenti il nichel), offrono un’elevata qualità e le saldature effettuate grazie ad essi possono resistere a forti sollecitazioni.
  • Elettrodi cellulosici – Contengono cellulosa e permettono di fondere al meglio i materiali base, garantendo un’ottimale capacità meccanica. Sono detti anche “a rivestimento volatile”, in quanto rilasciano notevoli quantità di fumo.

Ovviamente, anche se questi apparecchi funzionano eccellentemente con gli elettrodi giusti, non dobbiamo dimenticare di scegliere la saldatrice più idonea. In ogni caso, è utile sapere che le saldatrici a elettrodo presentano sempre costi contenuti e, pertanto, facendo la scelta giusta, possono garantire un valido rapporto qualità-prezzo.

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